Sulla costa centro-occidentale della Sardegna troviamo una piccola isola di circa 2km per 1, disabitata. La sua natura e i suoi paesaggi la rendono un’oasi incantevole ed un luogo unico dove passare una giornata differente. In origine il suo nome sardo era Malu Entu, che tradotto in italiano risulterebbe “brutto vento”, oggi è conosciuta con il nome di Mal di Ventre. Forse vi fu un’errata traduzione o interpretazione infatti il nome le fu attribuito per i persistenti venti, prevalentemente maestrale, che rendono spesso pericolosa la navigazione dalle sue parti. Eppure, vi troviamo resti di un nuraghe, altri ruderi e pozze per la raccolta dell'acqua d’origine romana che dimostrano che l’isola un tempo, fu abitata. Dista cinque miglia da Capo Mannu e fa parte dell’area marina protetta della penisola del Sinis, nel territorio di Cabras, in cui rientra anche il vicino scoglio chiamato il Catalano.
La costa occidentale è prevalentemente alta e rocciosa e non offre approdi sicuri essendo esposta al vento di maestrale, che in questa parte dell'isola soffia particolarmente intenso. Nella costa orientale invece, troviamo incantevoli cale con spiaggette di sabbia o di chicchi di quarzo, come Cala Valdaro, molto simile a Mari Ermi, Punta Libeccio e cala dei Pastori tutte facilmente accessibili.
I fondali sono ideali per le immersioni, habitat di crostacei (astici e aragoste), molluschi ed un’infinità di pesci: barracuda, cernie, corvine, orate, saraghi. Spesso appaiono i delfini. Non a caso, il sito è di interesse comunitario e zona a tutela speciale. E’ severamente vietata la pesca.
L’imprevedibilità del mare ha prodotto nelle profondità vicine un cimitero di relitti: navi romane, spagnole, del XX secolo e tante barche. Nei Denti di Libeccio, a occidente, a 27 metri di profondità, una scoperta strabiliante: un relitto romano di 36 metri affondato tra 80 e 50 a.C. con duemila lingotti di piombo. A Cala dei Pastori c’è il relitto di un vaporetto, mentre a nord, nelle Formiche di Maestrale, appare il Joyce, mercantile cagliaritano affondato nel 1973.
Per gli amanti del birdwatching l’isola è un passaggio strategico dove vari uccelli nidificano, infatti troviamo il falco della regina, marangone dal ciuffo, berte e gabbiani.
L’isola di Mal di Ventre è facilmente raggiungibile tutti i giorni dal 1 giugno fino al 30 di settembre (mare permettendo), grazie al servizio di taxi marino, composto da barche da 15 posti circa. Le partenze avvengono nel lungo mare di Putzu Idu nella marina di San Vero Milis oppure dalla spiaggia di Mari Ermi nella penisola del Sinis.